lunedì 23 luglio 2012

OFFERTA DIDATTICA: CORSO MONOGRAFICO FOTOGRAFIA


1. Scopo del corso
Il corso è rivolto a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al mondo della fotografia, o a chi già possiede alcune nozioni e vuole avvicinarsi al mondo del digitale. Le lezioni verteranno su: lo strumento di ripresa ed il suo utilizzo con riferimento sia all’analogico che al digitale e le loro differenze principali.

.2. Date e durata       
Data di inizio: in ragione della particolare modalità didattica, con il quale vengono presentati gli argomenti, è possibile accedere al corso in ogni periodo dell’anno.

Durata:
modalità A – 24 ore, otto lezioni, da tre ore, distribuite nell’arco temporale di un mese, nei giorni di martedì e mercoledì.
modalità B: – 24 ore, sei lezioni da quattro ore, distribuite nell’arco temporale di due mesi, nei giorni di martedì o mercoledì.
Durata totale del corso: 24 ore.

3. Frequenzamodalità A: due volte la settimana (martedì e mercoledì)
modalità B: una volta la settimana (Martedì o mercoledì )

4. Orario
modalità A: dalle ore 9.00 alle ore 12:15 (15’ di intervallo) o dalle 16.00  alle 1915
modalità B: dalle ore 09:00 alle ore 13:15 (15’ di intervallo)







5. Programma
Cenni sulla fotografia analogica e digitale
Analisi di una Reflex: differenze tra le camere
Inquadratura: campi e piani
Strumenti: tipi di ripresa, i pixel, la risoluzione, le memorie, i sensori
L’obiettivo: caratteristiche, lunghezza focale, messa a fuoco, grandangolo, teleobiettivo
Il diaframma
L’otturatore
La luce: naturale – artificiale
Esposimetro: tipi di esposimetro, metodi di lettura
Le pellicole: classificazione, caratteristiche, formati
Il flash: generalità sul flash, modo automatico, modo TTL, modo manuale
Archiviazione materiale
 E’ rilasciato, al termine del corso, un attestato di frequenza.

giovedì 19 luglio 2012

"Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni": Francesca Sifola


Torna a rubrica "Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni" e stavolta abbiamo intervistato Francesca Sifola, scrittrice napoletana di adozione romana. Francesca  ha risposto alle nostre domande, raccontandoci il suo libro "Dietro le spalle", romanzo edito dalle Edizioni Sabinae.

Francesca Sifola

"Dietro le spalle"




Come nasce la sua passione per la scrittura
Onestamente non glielo sò dire. Forse nasce prima di me quando ero una ragazzina e trovandomi di fronte alla realtà che mi circondava mi sono quasi sentita in dovere di fotografarla, in qualche modo riprodurla di nuovo; e così è nato il mio primo romanzo a diciotto anni "La scatola bucata". La realtà è il mio vero stimolo, come molti altri mi mette a disagio ed allora io devo analizzarla attraverso la scrittura, un po sognando ma anche realisticamente come accade, appunto nel mio ultimo testo "Dietro le spalle", dove c'è un analisi dell'individuo e del suo rapporto con la realtà in cui è calato e dove vive; si va dal personale al pubblico che poi diventa intrigo. Quindi posso dire che sono nata per la scrittura il mio merito è quello di averlo riconosciuto e di essermi dedicata ad essa. 

Mi descriva con tre parole il suo romanzo 
Le sembrerà strano, ma io scelgo questi tre aggettivi: altruista, ironico e possessivo. Altruista perché è un testo in cui l'individuo va verso se stesso per andare verso gli altri, anche perché, e non dirò altro, il protagonista diventerà nel tempo una sorta di guida. Poi ironico da non confondere con sarcasmo. Ed infine possessivo, perché mi piace immaginare questo libro come un dono per tutti gli esseri umani, anche perché ambientato in un preciso periodo storico ovvero negli anni che vanno dal 2000 al 2012. 

Associ al suo romanzo un colore
Nel mio libro, come poi del resto anche in altri, noi assistiamo ad un vero e proprio excursus dell'anima umano, io lo definirei un passaggio e quindi è difficile focalizzarsi su di un solo colore. Ce sono tanti e in tutte le loro sfumature, diciamo che si passa dal rosso all'azzurro, al bianco alla leggerezza. Mi piace definirlo un vero e proprio arcobaleno. 

Associ al suo romanzo uno dei cinque sensi
Bella questa domanda. mi piace l'idea di associare il mio libro alla vista, ma una vista ampia e totale a 360 gradi che includa anche l'anima.  Mente e anima non staccate, non separiamole mai perché fn'ora le cose non sono andate per nulla bene e ciò non ha portato a nulla. 

Perché dovrei acquistare il suo libro
Perché come ho detto prima il mio libro è altruista. E' fondamentale il rapporto con il pubblico, analizzare le reazioni di chi acquista e legge il mio libro. Alcune reazioni sono sincere altre meno. quello che mi rende maggiormente felice è quando qualcuno, dopo aver letto un mio scritto, mi dice che gli è stato d'aiuto per uscire dalla depressione, questo mio ultimo lavoro è ancor di più centrato sul rapporto dell'uomo con l'esterno, di più rispetto al passato. 

MaidinItali vuole unire con un gioco di parole la cultura araba a quella italiana che valore dà lei alla multiculturalità?
Ho sempre un pò di timore nei confronti di queste domande, sopratutto oggi. In primo luogo credo sia opportuno dare il giusto peso alle parole come appunto "valore", spesso abusato come termine e depauperato del proprio significato. Ci sono termini come interculturalità, globalizzazione che in teoria sono termini molto positivi ma poi nei fatti vengono alterati ed usati per creare mercato, perché in questa rete di relazioni umani al centro deve esserci sempre l'individuo altrimenti si rischia la speculazione e la strumentalizzazione. Il mondo cambia, evolve  e si creano razze nuove ma poi fondamentale è  l'interanima, l'unica capace di dare un' essenza alle cose.


L'autrice
 Francesca Sifola, nata a Napoli ma da tempo, ormai, di adozione Romana, Francesca Sifola ha scritto anche i racconti brevi "Luna Park" (2002) ed altri 4 romanzi: "Sogno" (Graus editore, 2004), premio Emily Dickinson nel 2005; " Tempo senza maschera" ( Graus editore 2004); "Scene di scrittura" (Graus editore 2006); "La scatola, bucata" ( edizioni Sabinae 2010) con cui ha vinto il premio internazionale Antonio de Curtis.


Sinossi
Partendo da una trama non strettamente di genere l’autrice ci porta, inaspettatamente, tra le maglie di un intrigo nel mondo dell’arte. Un giallo? Non nel senso classico del termine, ma che d’un tratto porta il  lettore nel  centro di un intreccio che ne assume le connotazioni. Si potrebbe dire che le immagini dell’intrigo in cui si trovano inavvertitamente i protagonisti, non vengono esposte a una narrazione dettagliata, ma a una veloce  esposizione, come dei fotogrammi. L’elemento descrittivo cede il passo  all’incisività  dell’intreccio  complessivo  dove i  personaggi sono esposti a  trame di vita di cui l’uomo del nostro secolo è spesso inconsapevole Un  percorso di  idee e  azioni che, “costruite dietro le spalle” di  tutti, possono operare e per il Bene e per il Male.

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martedì 10 luglio 2012

Campus Fellini a Napoli


“Percorsi di formazione personalizzata per il cinema, la televisione, lo spettacolo e la comunicazione”

I percorsi di formazione personalizzata sono rivolti a quanti, già impegnati in attività lavorative o che non possono frequentare regolari lezioni scolastiche per vari motivi, vogliano completare gli studi o creare un iter nuovo e personalizzato al termine del quale sia possibile conseguire il diploma di scuola secondaria di secondo grado, come Tecnico dell’industria audiovisiva ( con possibilità di specializzazione in produzione, giornalismo o espressione artistica), che permette l’accesso a tutte le facoltà universitarie.
I percorsi iniziano in Settembre e terminano a Giugno con gli esami di profitto o di maturità.







MaidinItali – Management Creativo, partner ufficiale utilizza il metodo elaborato e sperimentato dall’Istituto Fellini: un percorso, un Tutor personale che permette di ottenere la Maturità, attraverso un corso di area video cinematografica che è articolato in materie curriculari:

Italiano
Storia 
Inglese 
Matematica/Informatica 
Ed Fisica
Biologia
Diritto
Religione o Economia della Comunicazione 
Fisica ed Elettronica 

e materie di indirizzo:

Teatro e recitazione 
Linguaggio Audiovisivo 
Progettazione Audiovisiva Regia e sceneggiatura
Ripresa illuminotecnica direzione fotografia
Montaggio 
Audio
Musica 
Comunicazione Visiva Scenografia
Storia dell’Arte e del costume



Il corso si conclude con la Maturità di Tecnico dell’Industria audiovisiva, con cui si può accedere a qualsiasi Facoltà universitaria.

I “Percorsi personalizzati” si prefiggono innanzitutto il recupero della dispersione scolastica ma sono aperti anche alle esigenze formative e culturali dell’adulto e del lavoratore ed alle necessità professionali degli enti pubblici, delle aziende private e del territorio
per info:
Responsabili segreteria: Dott.ssa Oriana De Iulio e Dott.ssa Giusy Cigni
3395080738; napoli@campusfellini.com 

mercoledì 4 luglio 2012

Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni - Intervista ad Antonietta Usardi


 

 
Torna la rubrica la rubrica "Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni" e stavolta abbiamo intervistato Antonietta Usardi, giornalista milanese. Antonietta ha risposto alle nostre domande, raccontandoci il suo libro "Morire dal ridere", romanzo edito dalla O111 edizioni.

Antonietta Usardi

"Morire dal ridere"





  • Come nasce la Sua passione per la scrittura

Scrivere è una passione che viene da lontano. Quand’ero piccola trascorrevo molto tempo nella nostra casa in campagna e avendo pochi coetanei con cui giocare, inventare storie per me era un modo di passare il tempo e diventare di volta in volta, un pirata, un fantasma, una principessa imprigionata in un castello. Diciamo che da allora ci ho preso gusto e non ho mai messo.
Ciò che amo dello scrivere è la possibilità di riordinare le idee, sciogliere i nodi, mettere a posto i pensieri.
Senza considerare che la scrittura offre un grande privilegio e potere: la possibilità di creare un magico universo su misura, dove ogni cosa è esattamente nel posto desiderato.
È una sensazione splendida.

  • Mi descriva con tre parole il suo romanzo

Più che descriverLe il mio libro in tre parole, posso dirle come mi piacerebbe lo descrivessero gli altri: divertente, ironico ed ottimista. Si può parlare di suicidio e morte senza necessariamente pensare a storie tristi e malinconiche.
Un vecchio adagio recita: “chi ha il coraggio di ridere sarà padrone del mondo”…e allora facciamocela questa risata.

  • Associ al Suo romanzo un colore

Considerato l’argomento- un negozio per suicidi ed un bambino tanto tanto ottimista, il colore più adatto è senz’altro un bel rosso carminio, è il colore della passione e della vita. Non siamo forse fatti di carne e sangue?

  • Associ al Suo romanzo uno dei cinque sensi

Difficile sceglierne uno solo, possiamo metterli tutti e cinque? In fondo il mio vuol essere un invito a vivere la vita fino in fondo, senza compromessi, con gli occhi aperti, le braccia spalancate, pronti ad accogliere tutto quanto possa offrirci, senza sconti e senza paura.
Una vita così va vissuta con tutti e cinque i nostri sensi.

  • Perché dovrei acquistare il Suo libro

Perché no? Scherzi a parte, acquistare un libro, ancora di più se di un autore poco conosciuto, è un gesto di fiducia. Un gesto di fiducia che mi riempie di orgoglio: qualcuno crede nel mio lavoro, condivide le mie idee, posso renderlo partecipe del mio mondo e dei miei pensieri.
Chiunque decida di leggermi mi fa un grande regalo,
o forse semplicemente è attratto dalla copertina o dalla storia che si desidera raccontare.
  • MaidinItali vuole unire con un gioco di parole la cultura araba a quella italiana. Che valore da' Lei alla multiculturalità?

Nel mondo in cui viviamo, la multicultaralità è un valore indispensabile.
Dei 60 milioni di italiani che l’Istat calcola nei suoi registri, la percentuale di cittadini stranieri è pari al
Pensare ad una società che non li consideri, li pretenda assimilati, sarebbe ridicola ed inattuabile, un gesto di doverosa responsabilità.
Senza contare che la diversità produce arricchimento, nuove idee, nuove visioni del mondo.
Ogni persona ha un proprio background, proprie tradizioni, propri desideri, proprie aspirazioni, quel quid, insomma, che ci rende unici ed imitabili, sprecare una tale possibilità di confronto e di conoscenza sarebbe un vero peccato.
Naturalmente accoglienza non significa “calare le braghe”: siamo italiani, abbiamo una nostra storia, non va accontonata e messa in un angolo.
Per fare un esempio, pur non essendo cristiana praticante, per esempio, li voglio i crocefissi nelle scuole e negli ospedali, certa che un simbolo religioso non offenda proprio nessuno.
Ed anziché non far festeggiare il Natale o la Pasqua a scuola ai bambini, perché le altre etnie potrebbero offendersi, non sarebbe meglio festeggiare sia le nostre sia le altrui feste, insegnando così ai bambini il vero valore della condivisione?



L'autrice


 

 
Antonietta Usardi è nata e vive a Milano, dove lavora come giornalista.
Fosse per lei passerebbe la vita in viaggio da un continente all’altro, ma per il momento si occupa di un magazine dedicato alla città di Milano (www.milanomagazine.wordpress.com), per il quale in autunno sono previste grandi novità.
Morire dal Ridere” è il suo secondo    romanzo.




Sinossi



Volete Morire dal Ridere? Attenzione alla risposta, perchè potrebbe avere qualche risvolto inaspettato: ad esempio potreste essere trascinati nel cuore della Chinatown milanese, alla scoperta di un negozietto per suicidi.
Sì, avete capito bene. Pistole, cappi, coltelli, dolciumi avvelenati e fialette tossiche dai nomi improbabili, la scelta è vastissima. Vincent e Amelia da anni gestiscono questa rispettabilissima bottega degli orrori, e grazie alla funerea cordialità e alla tetra afflizione che li contraddistingue sono diventati dei veri professionisti nell’accompagnare i propri clienti all’estrema ora.
Ma cosa succede se in una soleggiata mattina autunnale la loro pace – per non dire depressione – domestica viene interrotta dall’arrivo di un inaspettato intruso? Irriducibile amante della vita, dei colori e dei sorrisi, il piccolo Robespierre è stato abbandonato proprio sulla porta di casa dei suoi zii, pronto a creare scompiglio.