lunedì 19 novembre 2012

"Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni": Maria Rocco


Torna a rubrica "Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni" e stavolta abbiamo intervistato Maria Rocco, scrittrice lucana di adozione napoletana. Maria  ha risposto alle nostre domande, raccontandoci il suo libro "Il Nipote di Monsignore", romanzo edito dalla 0111 edizioni.

MARIA ROCCO 

IL NIPOTE DI MONSIGNORE




Come nasce la sua passione per la scrittura
Nasce da bambina. Sono sempre stata, fin da piccolissima, una grande lettrice. I libri sono sempre stati i miei regali preferiti. Come tutti i lettori appassionati mi è sempre piaciuto molto scrivere, anche se, fino a poco tempo fa, tenevo per me tutto quello che scrivevo.

Mi descriva con tre parole il suo romanzo
amore, passione e tradimento.

Associ al suo romanzo un colore
Non c’è dubbio : rosso.

Associ al suo romanzo uno dei cinque sensi
Vista. Ne libro si dà molta importanza ai sentimenti che traspaiono dagli occhi e dagli sguardi

Perché dovrei acquistare il suo libro
 Questa è una domanda difficile. Quando entro in una libreria mi piace moltissimo aggirarmi tra gli scaffali fino a quando trovo il libro che “mi chiama”. Difficilmente mi delude. Deve acquistare il libro solo chi si sente “chiamato” e attirato da esso.

MaidinItali vuole unire con un gioco di parole la cultura araba a quella italiana che valore dà lei alla multiculturalità?
 Una società fondata sul rispetto della multiculturalità, naturalmente basta sul rispetto reciproco,  non può che crescere ed evolvere in meglio. E’ una grande opportunità di arricchimento. Bisogna solo saperla cogliere. La scuola può fare moltissimo in questo senso

Biografia
Maria Rocco, lucana di nascita, dopo aver conseguito la maturità classica, si è trasferita a Napoli, dove si è laureata in Biologia e dove vive tuttora. Lavora nel settore informatico. Sposata, due figli, da sempre appassionata alla lettura, “Il nipote di Monsignore”  è il suo primo romanzo.

Sinossi
 E’ la storia di un grande amore tra due ragazzi di estrazione sociale diversa che ha come teatro la Lucania degli anni ’50. Lei, Lola , figlia di contadini, destinata al massimo a fare la sarta;Lui, Alberto, nipote del Monsignore del paese, liceale, destinato a diventare medico ed a sposare una ragazza di buona famiglia. Nonostante fra i due ragazzi non ci sia mai stato niente più di un sentimento platonico tenacemente tenuto a bada, il paese tutto li tiene d’occhio e, per qualche tempo, essi sono oggetto di ghiotti argomenti di discussione. Alberto, finito il liceo, si trasferisce a Roma per frequentare l’Università. Lola sposa Giovanni, figlio della sarta presso la quale lavora come apprendista. Il paese tira un sospiro di sollievo: nessun ordinamento sociale è stato violato. Ma il destino ha in serbo delle sorprese.
Il Paese, finita la guerra, è in ginocchio: non c’è lavoro, non c’è speranza per il futuro. Giovanni, per garantire un avvenire più tranquillo a Lola ed alla piccola Angela nata nel frattempo, decide di emigrare negli Stati Uniti; lo stesso giorno della partenza di Giovanni, Lola e Alberto si incontrano casualmente nei pressi del porto di Napoli.
 Inizia così una storia fatta di pochissimi e travolgenti incontri e di mille e mille lettere attraverso le quali il loro amore si nutre e mette radici sempre più profonde. Ma qualcuno comincia a notare qualcosa: le voci sul conto di Lola e Alberto riprendono vigore. Nell’aprile del ’52 i due ragazzi si incontrano a Potenza. E’ il loro ultimo incontro, ma ancora non lo sanno.