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rubrica "Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni" e
stavolta abbiamo intervistato Maria Rocco, scrittrice lucana di
adozione napoletana. Maria ha risposto alle nostre domande, raccontandoci il
suo libro "Il Nipote di Monsignore", romanzo edito dalla 0111 edizioni.
MARIA ROCCO
IL NIPOTE DI MONSIGNORE
Come nasce la sua passione per la scrittura
Nasce da bambina. Sono sempre stata, fin da piccolissima, una grande lettrice. I libri sono sempre stati i miei regali preferiti. Come tutti i lettori appassionati mi è sempre piaciuto molto scrivere, anche se, fino a poco tempo fa, tenevo per me tutto quello che scrivevo.
Mi descriva con tre parole il suo romanzo
amore, passione e tradimento.
Associ al suo romanzo un colore
Non c’è dubbio : rosso.
Associ al suo romanzo uno dei cinque sensi
Vista. Ne libro si dà molta importanza ai sentimenti che traspaiono dagli occhi e dagli sguardi
Perché dovrei acquistare il suo libro
MaidinItali vuole unire con un gioco di parole
la cultura araba a quella italiana che valore dà lei alla multiculturalità?
Una società fondata sul rispetto della multiculturalità, naturalmente
basta sul rispetto reciproco, non può
che crescere ed evolvere in meglio. E’ una grande opportunità di arricchimento.
Bisogna solo saperla cogliere. La scuola può fare moltissimo in questo senso
Biografia
Maria Rocco, lucana di nascita, dopo aver conseguito la
maturità classica, si è trasferita a Napoli, dove si è laureata in Biologia e
dove vive tuttora. Lavora nel settore informatico. Sposata, due figli, da
sempre appassionata alla lettura, “Il nipote di Monsignore” è il suo primo romanzo.
Sinossi
E’ la storia di un grande
amore tra due ragazzi di estrazione sociale diversa che ha come teatro la
Lucania degli anni ’50. Lei, Lola , figlia di
contadini, destinata al massimo a fare la sarta;Lui, Alberto, nipote del
Monsignore del paese, liceale, destinato a diventare medico ed a sposare una
ragazza di buona famiglia. Nonostante
fra i due ragazzi non ci sia mai stato niente più di un sentimento platonico tenacemente
tenuto a bada, il paese tutto li tiene d’occhio e, per qualche tempo, essi sono
oggetto di ghiotti argomenti di discussione. Alberto,
finito il liceo, si trasferisce a Roma per frequentare l’Università. Lola
sposa Giovanni, figlio della sarta presso la quale lavora come apprendista. Il
paese tira un sospiro di sollievo: nessun ordinamento sociale è stato violato. Ma
il destino ha in serbo delle sorprese.
Il
Paese, finita la guerra, è in ginocchio: non c’è lavoro, non c’è speranza per
il futuro. Giovanni, per garantire un avvenire più tranquillo a Lola ed alla
piccola Angela nata nel frattempo, decide di emigrare negli Stati Uniti; lo
stesso giorno della partenza di Giovanni, Lola e Alberto si incontrano
casualmente nei pressi del porto di Napoli.
Inizia
così una storia fatta di pochissimi e travolgenti incontri e di mille e mille
lettere attraverso le quali il loro amore si nutre e mette radici sempre più
profonde. Ma qualcuno comincia a notare qualcosa: le voci sul conto di Lola e
Alberto riprendono vigore. Nell’aprile
del ’52 i due ragazzi si incontrano a Potenza. E’
il loro ultimo incontro, ma ancora non lo sanno.