MaidinItali inaugura, oggi, una nuova rubrica dal titolo "Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni" dedicata a chi con la propria tenacia e forse anche con un po' di follia riesce a dar forma e vita ai propri sogni.
Primo ospite Stefano Vignati, giovane autore di Varese, che ci presenta il suo primo romanzo dal titolo "La piccola equilibrista", edito dalla Casa Editrice 0111 edizioni
Stefano Vignati:
quando il gioco diventa passione per la scrittura
Come nasce la sua passione per la scrittura

Mi descriva con tre parole il suo romanzo
"Psicologico, subdolo e spietato. Psicologico perché ho cercato di rendere quanto più reali e vivi i personaggi, delineando e approfondendo ogni loro ragionamento e la loro visione del mondo che li circonda. Era importante per me che il lettore potesse avere un’immagine immediata e sfaccettata di ogni personaggio. E, soprattutto, che avesse la possibilità di immaginare l’evoluzione dei loro rapporti, e delle gerarchie che li legano: non mi sembra corretto “stupire” il lettore senza dargli neppure una piccola, magari nascosta, possibilità di intuire cosa potrebbe accadere. Ed è subdolo proprio per questo, perché è guidato da un narratore che vuole fossilizzare nel lettore le sue certezze, e le sue sicurezze, per poi ribaltarle, sgretolarle poco per volta. Infine è spietato, perché non cerca di attenuare la crudezza del linguaggio o della scena con giri di parole. Se il momento e la personalità richiedono un sano turpiloquio, allora non disdegniamo di inserirlo: la sincerità nel comportamento dei personaggi è fondamentale, e tutti ne La Piccola Equilibrista si comportano come il loro istinto e la loro razionalità dettano. Non ci sono personaggi artefatti, ma persone che reagiscono agli eventi nel modo che più gli è consono, senza remore di critica.
Associ al suo romanzo un colore

Associ al suo romanzo uno dei cinque sensi
"Anche qui credo di non avere dubbi: la vista. Ho sempre cercato, da lettore, autori capaci di farmi immaginare l’ambiente in cui dovevo muovermi: e questo non significa sproloquiare del colore dei petali delle rose, o descrivere ogni battito di ciglia del protagonista, ma scegliere con attenzione quei pochi particolari che rendono vivida la scena. E allora ho tentato di costruire gli ambienti sui particolari, e di plasmare i personaggi su singoli gesti o eventi. Di suggerire ambienti e personalità, insomma, alla fantasia del lettore. Per dirla al modo dei manuali, ho cercato di mostrare, e non di descrivere: il lettore dovrebbe dimenticare di trovarsi di fronte a un asettico foglio bianco, ma vedere nelle parole tutto ciò che accade. "
Perché dovrei acquistare il suo libro
MaidinItali vuole unire con un gioco di parole la cultura araba a quella italiana. Che valore dà lei alla multiculturalità?
"È un valore, un valore inestimabile. C’è chi si crogiola nella cultura del proprio paese e respinge ogni influenza esterna, neanche si parlasse di una malattia contagiosa. È spesso, quando non si parla di razzismo, un errore di prospettiva: si legge nell’influsso culturale straniero un’invadenza ingombrante, quasi soffocante; o addirittura si teme il rischio di vedere inquinata e svilita da questo la propria tradizione, in pieno atteggiamento snobista. Personalmente credo che il multiculturalismo abbia molto da insegnare, sia nell’ottica della convivenza che in quella della reciproca influenza: se da un lato sono d’accordo che il nucleo forte di ogni cultura debba essere protetto, perché rappresenta l’identità propria di interi popoli, dall’altro non si può negare che la conoscenza delle culture al di là del Belpaese possa solo arricchire. Dovremmo promuovere, ed è un vostro innegabile pregio farlo, la conoscenza delle culture estere: renderle più vicine e meno “esoteriche”, così da accrescere la sensibilità comune verso questa ricchissima risorsa."
Intervista a cura di MaidinItali - Management creativo
Stefano Vignati è nato a Busto Arsizio (VA) nel 1990 e vive a Olgiate Olona. Frequenta il corso di Giurisprudenza allUniversità Cattolica di Milano. La Piccola Equilibrista è il suo primo romanzo.
Sinossi:
Alessia è un’orfana capace di camminare in equilibrio sui fili del telefono. E a Nathaniel, titolare di un Circo, questa dote non può che ingolosire. Quando parte per rapirla si aspetta un’adolescente impaurita. Niente di più sbagliato. In un paesello di montagna che diventa un cupo labirinto di fughe e paure, di fronte a una bambina che si rivela essere tutt’ altro di quanto pensassero, Nathaniel e il suo gruppo si trovano invischiati in una caccia senza tregua. Una caccia che esige un solo vincitore.
2 commenti:
Il romanzo di Vignati è davvero splendido! Giuro che, una volta letto, non vi pentirete di avergli concesso qualche ora del vostro tempo.
Noi dello Staff di Maidin auguriamo a Stefano Vignati e al suo romanzo di volare sempre più.
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