giovedì 19 luglio 2012

"Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni": Francesca Sifola


Torna a rubrica "Mad in Italy: Quando le follie danno vita ai sogni" e stavolta abbiamo intervistato Francesca Sifola, scrittrice napoletana di adozione romana. Francesca  ha risposto alle nostre domande, raccontandoci il suo libro "Dietro le spalle", romanzo edito dalle Edizioni Sabinae.

Francesca Sifola

"Dietro le spalle"




Come nasce la sua passione per la scrittura
Onestamente non glielo sò dire. Forse nasce prima di me quando ero una ragazzina e trovandomi di fronte alla realtà che mi circondava mi sono quasi sentita in dovere di fotografarla, in qualche modo riprodurla di nuovo; e così è nato il mio primo romanzo a diciotto anni "La scatola bucata". La realtà è il mio vero stimolo, come molti altri mi mette a disagio ed allora io devo analizzarla attraverso la scrittura, un po sognando ma anche realisticamente come accade, appunto nel mio ultimo testo "Dietro le spalle", dove c'è un analisi dell'individuo e del suo rapporto con la realtà in cui è calato e dove vive; si va dal personale al pubblico che poi diventa intrigo. Quindi posso dire che sono nata per la scrittura il mio merito è quello di averlo riconosciuto e di essermi dedicata ad essa. 

Mi descriva con tre parole il suo romanzo 
Le sembrerà strano, ma io scelgo questi tre aggettivi: altruista, ironico e possessivo. Altruista perché è un testo in cui l'individuo va verso se stesso per andare verso gli altri, anche perché, e non dirò altro, il protagonista diventerà nel tempo una sorta di guida. Poi ironico da non confondere con sarcasmo. Ed infine possessivo, perché mi piace immaginare questo libro come un dono per tutti gli esseri umani, anche perché ambientato in un preciso periodo storico ovvero negli anni che vanno dal 2000 al 2012. 

Associ al suo romanzo un colore
Nel mio libro, come poi del resto anche in altri, noi assistiamo ad un vero e proprio excursus dell'anima umano, io lo definirei un passaggio e quindi è difficile focalizzarsi su di un solo colore. Ce sono tanti e in tutte le loro sfumature, diciamo che si passa dal rosso all'azzurro, al bianco alla leggerezza. Mi piace definirlo un vero e proprio arcobaleno. 

Associ al suo romanzo uno dei cinque sensi
Bella questa domanda. mi piace l'idea di associare il mio libro alla vista, ma una vista ampia e totale a 360 gradi che includa anche l'anima.  Mente e anima non staccate, non separiamole mai perché fn'ora le cose non sono andate per nulla bene e ciò non ha portato a nulla. 

Perché dovrei acquistare il suo libro
Perché come ho detto prima il mio libro è altruista. E' fondamentale il rapporto con il pubblico, analizzare le reazioni di chi acquista e legge il mio libro. Alcune reazioni sono sincere altre meno. quello che mi rende maggiormente felice è quando qualcuno, dopo aver letto un mio scritto, mi dice che gli è stato d'aiuto per uscire dalla depressione, questo mio ultimo lavoro è ancor di più centrato sul rapporto dell'uomo con l'esterno, di più rispetto al passato. 

MaidinItali vuole unire con un gioco di parole la cultura araba a quella italiana che valore dà lei alla multiculturalità?
Ho sempre un pò di timore nei confronti di queste domande, sopratutto oggi. In primo luogo credo sia opportuno dare il giusto peso alle parole come appunto "valore", spesso abusato come termine e depauperato del proprio significato. Ci sono termini come interculturalità, globalizzazione che in teoria sono termini molto positivi ma poi nei fatti vengono alterati ed usati per creare mercato, perché in questa rete di relazioni umani al centro deve esserci sempre l'individuo altrimenti si rischia la speculazione e la strumentalizzazione. Il mondo cambia, evolve  e si creano razze nuove ma poi fondamentale è  l'interanima, l'unica capace di dare un' essenza alle cose.


L'autrice
 Francesca Sifola, nata a Napoli ma da tempo, ormai, di adozione Romana, Francesca Sifola ha scritto anche i racconti brevi "Luna Park" (2002) ed altri 4 romanzi: "Sogno" (Graus editore, 2004), premio Emily Dickinson nel 2005; " Tempo senza maschera" ( Graus editore 2004); "Scene di scrittura" (Graus editore 2006); "La scatola, bucata" ( edizioni Sabinae 2010) con cui ha vinto il premio internazionale Antonio de Curtis.


Sinossi
Partendo da una trama non strettamente di genere l’autrice ci porta, inaspettatamente, tra le maglie di un intrigo nel mondo dell’arte. Un giallo? Non nel senso classico del termine, ma che d’un tratto porta il  lettore nel  centro di un intreccio che ne assume le connotazioni. Si potrebbe dire che le immagini dell’intrigo in cui si trovano inavvertitamente i protagonisti, non vengono esposte a una narrazione dettagliata, ma a una veloce  esposizione, come dei fotogrammi. L’elemento descrittivo cede il passo  all’incisività  dell’intreccio  complessivo  dove i  personaggi sono esposti a  trame di vita di cui l’uomo del nostro secolo è spesso inconsapevole Un  percorso di  idee e  azioni che, “costruite dietro le spalle” di  tutti, possono operare e per il Bene e per il Male.

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